Chiamami col mio nome – di Gabriella Debora Giorgione
Quando hanno visto la torta con tutti i loro nomi scritti a mano sulla pasta di zucchero, ad uno ad uno, dalle mamme di San Salvatore di Fitalia, si sono commosse.
Sì, perché essere accolti è già un dono in sé, ma quando un’intera comunità segna il tuo nome a festa è una carezza sul cuore, è la certezza che sei benvenuto. Se io ti chiamo col tuo nome, ti riconosco come persona e non solo come “beneficiario di un progetto”.
Il “welcome” del nostro Manifesto è tutto in questo piccolo atto rivoluzionario: trasformare un “servizio” in un “modo di essere” che cambia non solo chi arriva, ma anche chi c’è; trasformare l’accoglienza da “sistema” a “stile di vita”. San Salvatore di Fitalia, dunque, “è” Welcome.

Quando la coordinatrice del Sai-Sistema Accoglienza Integrazione, Angela Natoli, ha proposto di organizzare una cena sociale con le donne e i bambini accolti nel nostro Sai – ci ha detto il sindaco, Giuseppe Pizzolante – come Amministrazione comunale abbiamo subito pensato di allargare l’invito a tutta la comunità: la scuola, la parrocchia, le famiglie, la scuola di musica, la Croce Rossa Italiana-Comitato zonale, che ha sede qui a San Salvatore e che ha fatto un lavoro organizzativo straordinario.
Grande lavoro anche per la Dirigente scolastica, la professoressa Teresa Santomarco, che in pochissimo tempo ha stimolato, insieme a tutti i Docenti, le alunne e gli alunni a cantare, scrivere e disegnare sul tema dell’accoglienza e dell’abbraccio “all’altro”.