La scorsa settimana a Riace, nel cuore dell’evento “Estate del Villaggio Globale” (svolto dal 4 al 18 agosto), si è tenuto un dialogo tra Mimmo Lucano, Fulvia Teano e Adele Zotti, due delle autrici del volume “Sconfinate frontiere: Riace, l’eccezione che ha rifiutato la regola”, edito da Mimesis Edizioni e Sinistra XXI, che rilegge il lavoro dell’esperienza riacese dal punto di vista dell’innovazione amministrativa e del percorso di autonomia socio-politica che ha ispirato forme di accoglienza spontanea realizzate in diversi Comuni del Sud Italia.
Adele Zotti è una collaboratrice della nostra Rete, attualmente impegnata come insegnante L2 di italiano per stranieri nei progetti di accoglienza diffusa SAI dei comuni di Torrecuso, Santa Paolina e Petruro Irpino, che durante il suo intervento a Riace ha presentato il volume di cui è co-autrice, ponendo l’accento – forte anche dei suoi studi in antropologia – sulle ‘forme di resistenza’ incontrate nel borgo di Riace e sulla scelta di alcuni dei migranti accolti di restare.
L’evento ha rappresentato un’ottima occasione per affrontare il tema della gestione dei progetti SAI, analizzandone punti di forza e spunti per migliorarne l’efficacia e per facilitare il raggiungimento di una reale inclusione dei migranti, sul lungo periodo. La presentazione si è conclusa, poi, analizzando il rapporto tra aree interne e processi di sviluppo dal basso, capaci di vedere i migranti come ‘nuovi cittadini’, preziose risorse per il territorio necessarie a far rivivere gli antichi borghi in via di spopolamento.
Al termine del dibattito è stato proiettato il film “Il Paese interiore” di Luca Calvetta, narrato da Ascanio Celestini, omaggio alla figura dell’antropologo calabrese Vito Teti, figura vicina all’evoluzione del progetto di Riace e al tema dello spopolamento delle aree interne calabresi.
Alcune delle foto sono tratte dalla pagina Facebook Festival Del Cinema dei Diritti Umani di Napoli
Il libro è acquistabile al seguente link: https://www.mimesisedizioni.it/libro/9788857588322