Come fare impresa prendendosi cura della terra, degli ecosistemi, dei territori e delle persone?
Con questa domanda è stato introdotto l’intervento del Presidente Angelo Moretti alla Pontificia Università Antonianium, durante il festival “Madre Terra Sorelle Stelle”, nel corso della sessione “Per una rivoluzione silenziosa dal basso”.
Dopo aver ringraziato per l’invito al Festival, in quanto “qui mi sento a casa sia per i temi discussi che per le modalità con le quali vengono affrontati” il Presidente Moretti si è allacciato a una precedente citazione per affrontare il tema del welfare.
«La meraviglia delle erbe spontanee che crescono intorno a un orto ben curato descrive al meglio la reazione dell’uomo dinanzi a qualcosa che non ha creato. Quello che noi facciamo nel campo del welfare è simile: alla visione separatista che tende a dividere la città – l’orto ben curato – dalle strutture dedicate ai più fragili – le erbe selvatiche – noi opponiamo una visione differente.
Sale della Terra, prendendo spunto dalla grande forza del sale, che quando è giusto non si sente, nasce con l’idea di rivoluzionare il modello del welfare, che deve avere le stesse caratteristiche del sale: quando il welfare c’è, infatti, non si dovrebbe vedere. Quando il legame sociale esiste e crea coesione, cultura, e, perché no, anche economia, non può essere un legame troppo visibile: le leggi esistenti ci danno la possibilità affinché la società civile, il terzo settore, le organizzazioni rifiutino la visione del welfare separatista – che purtroppo caratterizza gran parte dei sistemi di welfare attuali – e spingano, invece, per welfare di comunità o, come ci piace definirla, una comunità welfare, nel quale è la comunità stessa ad accogliere le diversità e creare un welfare basato sulle relazioni».
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