A Santa Paolina, piccolo comune della provincia di Avellino facente parte della Rete dei Piccoli Comuni del Welcome, la comunità intera si è unita in festa per una nuova nascita.
L’11 agosto è venuta alla luce Giovanna, la terzogenita di Loveth e Charles, beneficiari accolti nel progetto Sistema Accoglienza Integrazione di Santa Paolina dal luglio 2022.
La soddisfazione per i due sposi, di nazionalità nigeriana, assume valenza doppia considerando la storia tribolata alle loro spalle: prima di approdare nella provincia irpina, infatti, le loro vite sono state caratterizzate da lunghi viaggi e tanti stravolgimenti.
Sbarcati in Sicilia nel 2016, si sono conosciuti nell’anno successivo ed hanno deciso di trasferirsi in Germania in cerca di fortuna. È in terra tedesca che il legame si è rafforzato definitivamente, quando sono stati messi al mondo prima Blessed nel 2019 e, un anno e mezzo dopo, Olivia.
Ma il destino aveva in serbo un futuro ancora in Italia per la famiglia Akele: durante la terza gravidanza, le autorità decidono per il trasferimento della famiglia a Torino. Di lì, date alcune conoscenze pregresse e viste le condizioni socio/economiche non ideali, Loveth e Charles convengono di spostarsi verso Eboli, dove alcuni loro amici si erano offerti, intanto, di ospitare i loro bimbi nel frattempo che nascesse Giovanna e la situazione si stabilizzasse.
In questo punto della storia, gli Akele non avevano la minima idea di come avrebbero chiamato la loro terzogenita, e questo in quanto l’idea di chiamarla Giovanna è venuta dopo aver conosciuto Giovanna Zollo, coordinatrice del progetto SAI di Santa Paolina, omaggiata dalla coppia sia perché ne hanno apprezzato il nome quando si sono presentati ma, soprattutto, perché Santa Paolina è divenuto il luogo che ha permesso loro di costruirsi un progetto di vita a cui ambivano da tempo.
Un passo indietro: ad Eboli, Charles e Loveth come già detto non si trovavano in una buona situazione. Pochi soldi, nessuna prospettiva, due figli a seguito ed un terzo in arrivo. Così decisero di lasciare i bimbi in custodia agli amici e vivere per strada. Dopo aver chiesto aiuto alle autorità la loro situazione è stata presa in carico fino ad arrivare all’accoglienza nel progetto SAI di Santa Paolina: è nel piccolo comune irpino che per la famiglia Akele è stato possibile riunirsi e vivere dignitosamente in un alloggio adatto ad un nucleo familiare, svolgendo attività e laboratori finalizzati ad una corretta integrazione.
Di fronte ad un esodo che ha visto 899.000 italiani, negli ultimi 10 anni, abbandonare il proprio Paese in cerca di fortuna all’estero (dal Report ISTAT 2019 “Iscrizioni e cancellazioni anagrafiche della popolazione residente”) e considerando che il fenomeno dello spopolamento riguarda per la grandissima parte i piccoli comuni sotto i 5000 abitanti (che rappresentano il 70,03% del numero totale dei comuni italiani, dati ISTAT), una nuova nascita in un paesino di poco più di 1000 abitanti rappresenta una speranza per il futuro, soprattutto laddove il percorso di accoglienza diffusa riesca a fornire mezzi e competenze affinché gli Akele possano poi, al termine del percorso, trovare un’occupazione ed un’autonomia di vita e decidere di restare nella terra che li ha accolti.