Presso la nostra sede si è tenuta, il 28 e il 29 settembre, una due giorni di intensa formazione divisa in quattro moduli formativi, promossa dalla coordinatrice dell’Area SAI Mariaelena Morelli.
Il Direttore Generale “Sale della Terra” Francesco Giangregorio, già coordinatore del SAI del Comune di Chianche, ha aperto con un saluto introduttivo la prima giornata, ripercorrendo le tappe che hanno portato alla nascita della rete “Sale della Terra” e l’evoluzione delle caratteristiche dei progetti di accoglienza SAI nel corso del tempo.
La formazione ha preso il via con un focus specifico sulla mediazione linguistico e culturale da parte dei progetti SAI: Mariaelena Morelli ha presentato un panel dal titolo “Il dialogo interculturale: il ruolo del mediatore”, ruolo delicato in quanto ha il compito di legare il sistema interpretativo del contesto di provenienza del beneficiario con quello di accoglienza, e viceversa, un processo che permette l’incontro e a volte fonde universi differenti, crea ibridazioni e produce ridefinizioni del mondo rappresentazionale infine condiviso da beneficiario e operatore/comunità di accoglienza.
Poi è seguita una disamina sul “dialogo interculturale”, scambio di vedute aperto e rispettoso fondato sulla comprensione reciproca fra individui e gruppi che hanno origini e patrimoni linguistici, culturali, etnici e religiosi differenti, fondamentale per lo sviluppo delle relazioni tra persone, Paesi e culture e la cui assenza può creare un clima di intolleranza e discriminazione verso il “diverso”, sfociando persino in violenza.
Ha preso quindi la parola Musah Awudu, coordinatore dei mediatori culturali dei SAI “Sale della Terra”, che ha dettagliato il ruolo del mediatore all’interno dei progetti di accoglienza, spiegandone le differenze con l’interprete.
Il pomeriggio di formazione ha poi visto una riflessione condivisa rispetto alle differenti funzioni del coordinatore, con un successivo “self desclosure” rispetto ai propri punti di forza e a quelli di debolezza che secondo i partecipanti hanno manifestato durante quest’ultimo anno. Attraverso un gioco di ruolo sono state espresse le proprie visioni soggettive per poi concludere con una metodologia finalizzata a promuovere l’empowerment. in ciascun coordinatore.
Infine è stato approfondito il modulo sul fenomeno della tratta degli esseri umani, con un approfondimento sulle origini del fenomeno, indicatori e linee guida, a cura di Marialena Morelli, coordinatrice anche dell’area anti-tratta “Sale della Terra”, Teresa Lauto, responsabile della Casa di Esther e Manuela Romano, mediatrice Fuori Tratta. Sono stati portate diverse esemplificazioni di casi di vittime di tratta, analizzati i percorsi e le criticità oltre alle prospettive future.
Foto di Gianpaolo De Siena