Nel corso dell’ultimo mese il nostro Ufficio di Progettazione Sociale si è dedicato a pieno ritmo a diversi incontri con i nodi di welfare della nostra Rete, con lo scopo di identificare al meglio le esigenze progettuali delle diverse realtà. L’iniziativa fa il seguito all’incontro degli Stati Generali dell’Area Welfare dello scorso 8 marzo, dove alla Cittadella del Welcome erano presenti tutti i nodi, che rappresentarono un primo utile momento di confronto e conoscenza di tutte le realtà presenti.
Sono quindi seguito altri incontri nei “luoghi del welfare” per approfondire e condividere le esigenze più specifiche dell’Area, così da preparare il nostro ufficio di progettazione sociale, presente in ognuno degli incontri, alla ricerca di bandi utili a concretizzare le proposte emerse.
Nella realtà variegata della nostra Rete ogni nodo rappresenta un’esperienza a sé stante che, seppur uniti dall’obiettivo comune di garantire alle persone con fragilità un percorso di riconquista di autonomia e di aumento della qualità di vita, presenta esigenze e richieste particolari, legate a diversi fattori: il luogo, la fascia di utenti specifici ai quali si rivolgono, la tipologia di équipe, e tante altre variabili.
Il primo incontro è stato dedicato ai 3 Centri Sociali Polifunzionali, Albergo Diffuso Campolattaro, Fattoria Sociale Villa Mancini e “È più bello insieme”.
Presso l’Albergo Diffuso, progetto che unisce in sé le funzioni di un CSP e di una struttura turistica, oltre alla doppia necessità di riaprire il bar e di formulare dei pacchetti turistici che valorizzino l’area, sono emerse molte potenzialità che il territorio offre come attrattore turistico, che potrebbero raggiungere gli obiettivi di inclusione sociale e lavorativa dei beneficiari e integrazione con la comunità locale, partendo dal rafforzamento di una rete con le associazioni locali presenti – come l’Oasi WWF e le associazioni di canottaggio e vela, già partner del progetto Welcome&Welfare che permise la creazione dell’Albergo Diffuso – con le quali sono già state messe in piedi molte collaborazioni.
Alla Fattoria Sociale Villa Mancini le proposte principali hanno riguardato la creazione di una “frittateria itinerante” e l’obiettivo di diventare un punto di ritrovo per famiglie e bambini che vogliono vivere l’esperienza di una fattoria didattica e spazio verde, riqualificando gli spazi esterni e creando un’area verde/parco giochi per bambini
Al CSP “È più bello insieme” i beneficiari stanno partecipando ad un percorso di formazione per la produzione di biscotti, grazia alla collaborazione con la Pasticceria Russo: l’idea è di produrli regolarmente e di avviare altri laboratori simili; inoltre è stata appena creata la squadra di Bowling del CSP che si allenerà al Gaveli, “Gli Incredibirill”; nei mesi estivi inoltre sarà creato un orto nella parte esterna della struttura, che coinvolgerà gli utenti nei processi di coltivazione e raccolta dei prodotti; grazie alla presenza nell’equipe di un’operatrice esperta nel ballo di gruppo (o ballo sociale) di tipo latino-americano, si è pensato di accogliere la scuola di danza presso la cittadella, al fine di coinvolgere la comunità del rione ferrovia e creare una continua interazione tra il centro e il rione, incentivando le occasioni di scambio.
Gli incontri sono proseguiti al Borgo Sociale Regionale di Roccabascerana, dove la novità più importante riguarda senza dubbio l’inaugurazione Sociale, da parte della Cooperativa di Comunità “Tilia” di Roccabascerana, del Bosco Sociale, che finalmente aprirà le sue porte ai visitatori sabato 10 giugno, valorizzando, mediante il chiosco e le attrezzature fornite da Decathlon (nell’ambito del bando “Un bosco da vivere insieme”), l’area pic-nic come luogo di aggregazione per giovani e famiglie. I tavoli saranno realizzati nel laboratorio di falegnameria della struttura, con il coinvolgimento attivo dei beneficiari del borgo, e l’area si aprirà al pubblico anche come sede per organizzare giornate a tema, le feste per bambini e il campo solare.
Il penultimo degli incontri di progettazione partecipata ha visto protagonisti le operatrici e i responsabili di Casa Ubuntu e i vari progetti dall’obiettivo comune di contrasto alla povertà educativa e alla dispersione scolastica (PFP con Budget Educativi, Nidi di Comunità, Un Passo Oltre, il Centro del Welcome, Patti Educativi) al fine di condividere idee progettuali partendo da un’analisi dei bisogni, delle problematiche e delle potenzialità della struttura. L’incontro, caratterizzato da una lunga analisi dei bisogni degli adolescenti e delle famiglie presi in carico, dell’andamento dei progetti già in atto e del funzionamento di Casa Ubuntu, si è focalizzato su:
- il prosieguo del gruppo Benevento Rap-Lab, frutto del laboratorio di musica e cultura hip-hop organizzato nell’ambito di PFP; l’idea di una web radio gestita dai ragazzi, che potrebbe fungere da spin-off delle scuole locali;
- la riqualificazione degli spazi esterni già avviata in collaborazione con la Cooperativa Lentamente e l’Ufficio Habitat;
- l’evento conclusivo di tutti i laboratori, che prevede, previo concessione delle autorizzazioni necessarie, di riqualificare il campo di basket della spina verde attraverso la realizzazione di un’opera di street art sul pavimento;
- infine, l’esigenza di continuare a incentivare le scuole alla stipula di patti educativi e sostenerle nei percorsi di progettazione, formazione, e presa in carico dei ragazzi fragili.
L’ultimo incontro di progettazione partecipata ha riguardato gli operatori e la responsabile della Casa Alloggio Unitalsi di Chianche; sono emerse una serie di proposte progettuali che mirano all’inclusione dei beneficiari, e ad una possibile sostenibilità della struttura. Ad esempio il laboratorio di produzione delle ostie in linea con la storia e identità del contesto che ha ospitato fino a oggi sacerdoti; il laboratorio tessile tramite la collaborazione avviata tra Casa di Chianche e il Borgo di Roccabascerana, con il coinvolgimento dei beneficiari di entrambe le strutture; infine, essendoci nel Comune di Chianche una radio di proprietà della Diocesi di Benevento e un osservatorio astronomico, entrambi funzionanti ma non operativi, l’idea è di proporre di valutare come sfruttare le potenzialità di queste due risorse territoriali nell’ambito di un progetto di inclusione.
di Francesco Boffa
Foto di Gianpaolo De Siena