Giovedì 23 febbraio si è tenuto, presso il Borgo Sociale Regionale di Roccabascerana, il terzo incontro degli Stati Generali della nostra Rete, dedicato alle Cooperative di Comunità.
di Francesco Boffa

Giovanna Zollo, coordinatrice delle cooperative di comunità della Rete “Sale della Terra”, ha introdotto l’incontro specificando la struttura e le finalità della giornata, ovvero di ascolto e di condivisione delle idee dei rappresentanti delle cooperative; ognuno di questi ultimi ha preso la parola per fare il punto delle attività realizzate, in corso e in programma, per poi proseguire con una progettualità partecipata, su stimolo di Doriana Bollo e Antonio Luongo dell’ufficio di Progettazione Sociale, e una spiegazione da parte di Simone Grieco e Domenico Varricchio in merito alle enormi potenzialità in capo alle misure di finanza agevolata come “Resto al Sud” e degli step da seguire per realizzare la propria idea imprenditoriale.


Prima di entrare nel vivo della giornata, ha preso la parola il Presidente Angelo Moretti, che, rivolgendosi ai presenti, ha dichiarato:
«Sia chiaro: essere una cooperativa di comunità è, attualmente, un’azione di lotta. La tendenza attuale, che purtroppo conosciamo bene, è di lasciare i propri paesi, ancor di più al sud, in cerca di un futuro migliore.
La maggior parte delle cooperative più attive, attualmente, si trova in Emilia Romagna e in Toscana, e questo per una statistica ben precisa, che ci dice che dove il welfare funziona bene, funziona meglio anche il terzo settore; erroneamente si potrebbe pensare il contrario, ovvero che le imprese del terzo settore funzionino lì dove il welfare sia deficitario, andandolo di fatto a sostituire, ma non è affatto così. È più semplice innescare un percorso virtuoso di welfare del terzo settore lì dove il welfare funziona. La cooperazione di comunità, infatti, nasce proprio in Emilia Romagna.
Già l’area rurale – dove spesso si determinano le politiche, basti pensare alla Brexit o ai gilet gialli in Francia – che resiste in piedi è una lotta. Il momento storico che stiamo vivendo ci dice che chi resiste nelle aree rurali lo fa o perché ha una visione, un’idea, con la scelta di restare, o lo fa sentendosi emarginato, dimenticato, facendo sfociare la propria rabbia in derive populiste.
Un grande problema che abbiamo nelle aree interne – ha proseguito il Presidente Moretti – è l’isolamento legato ai trasporti, non solo da paese a paese, ma anche tra capoluoghi di provincia. Penso però a una città come Perugia, che pur vivendo gli stessi problemi, è riuscita lo stesso a diventare attrattiva, facendo sì che le persone passino oltre i problemi di collegamento pur di visitarla. Dobbiamo riuscire a fare lo stesso con le nostre aree interne ricche di patrimoni naturali.
Dobbiamo essere pionieri, avere il coraggio di osare e andare oltre le difficoltà e gli ostacoli. Le cooperative di comunità fanno lotta politica e, insieme, uniscono persone che stanno spianando una strada che non possono trovare già pronta: voi state aprendo dei varchi in grado di favorire, nel futuro, chi vorrà percorrere gli stessi passi.
Avere un’idea di impresa è anche avere in sé la visione per innovare: TecnoGym, azienda di Faenza leader mondiale nel settore delle attrezzature da ginnastica, ha cominciato sistemando attrezzature in un garage per un amico disabile.
Dobbiamo trovare soluzioni con il fine di diventare attrattivi e si deve fare per forza osando: non esiste impresa senza rischio, che si tratti di investire soldi, tempo o coraggio.»


Parola alle cooperative di comunità: Paolo Visconti, Presidente della Cooperativa “La Pietra Angolare” di Petruro Irpino, ha fatto un excursus delle attività effettuate dalla costituzione nel 2017, a partire dal campo estivo che ogni anno si rinnova, con grande apprezzamento della comunità petrurese, passando per il periodo della pandemia in cui tutta l’équipe è stata di grande aiuto alla popolazione residente, in particolare a quella di fascia più anziana (decisamente prevalente), fino ad arrivare ai servizi di babysitteraggio e di trasporto sociale, quest’ultimo con affidamento diretto da parte del comune. Ambizioso il progetto in corso di realizzare un Albergo Diffuso in paese.
Virginia Caruso della Cooperativa di Comunità “Ilex” di Pietrelcina ha preso la parola con due annunci: l’adesione al progetto “Nidi di Comunità”, di cui Maria Coluccio (presente all’incontro) è la referente e la vittoria al Bando Coop Startup di Legacoop, legato all’incrementazione dell’offerta dii servizi dell’Ecoparco “A’Revota” nella villa comunale di Pietrelcina.
Sara Luciano, in rappresentanza della Cooperativa di Comunità “Conlaboro” di Sassinoro, ha raccontato della nascita di quest’ultima nel 2020, partendo con le attività agricole, tramite il recupero di terreni incolti abbandonati, e le attività di doposcuola, molto utili con le limitazioni della pandemia. Sara ha ricordato anche quando Conlaboro ha rilevato la gestione del Bar Centrale di Sassinoro – riferimento storico della comunità – nel 2021, la gestione dell’Albergo Diffuso di Campolattaro a partire dallo stesso anno, le varie attività laboratoriali per i bambini che proseguono con grande partecipazione, il servizio di trasporto scolastico e, tra le attività in cantiere, spesso frenate da vincoli burocratici, ci sono l’affidamento del campo sportivo e la gestione di un’area picnic nei pressi del fiume di Sassinoro.



Angelo Di Marzo, Presidente della Cooperativa di Comunità “Fueco” di Santa Paolina, si è rivolto ai presenti parlando dei servizi di babysitteraggio portati avanti in collaborazione con il SAI, degli eventi culturali organizzati nel paese, come quello di presentazione della cooperativa alla comunità, delle collaborazioni che si stanno instaurando con le realtà locali, del laboratorio di ceramica seguito da un maestro ceramista socio della cooperativa e del corso di chitarra in avvio. L’intervento si è concluso con il progetto di gestire il trasporto tra 3 comuni limitrofi nell’ambito della partecipazione a un bando PNRR vinto recentemente dal comune.
In riferimento alle cooperative di costituzione più recente, ha preso la parola Giulia Pellizzari della Cooperativa “Castelpotare” di Castelpoto, affiancata dalla Presidentessa Federica Spagnuolo, parlando del progetto di realizzare uno Smart Working Center nel centro sociale del comune, ad ora inutilizzato, e dei laboratori educativi dedicati ai bambini in programma.
Turno di Giampiero Leone della Cooperativa di Comunità “Movimenti” di Baselice, nata nel giugno 2022: dall’accoglienza di famiglie ucraine con i Summer Camp alla presentazione di un libro, l’adesione al progetto Nati per Leggere, la realizzazione dei progetto “I ragazzi che catturano il vento” e le aspirazioni della creazione di una ludoteca.
Hanno concluso gli interventi Valentina Parrella di “Tilia“, Roccabascerana, e Filomena Costanzo di “Tralci di Vite“, Chianche, accennando, rispettivamente, al progetto di allestire un chiosco nel luogo dell’incontro, il Borgo Sociale, e del buon prosieguo del market di comunità “Alimentiamo Chianche”, inaugurata nel 2019.
Assenti all’incontro le cooperative “fuori Regione”, “Petra” di Ventotene e “Co-Agitiamo” di Tiggiano, oltre a “De Gavotis” di San Marco dei Cavoti.



Ha poi preso la parola Doriana Bollo, affiancata da Antonio Luongo, che insieme compongono l’Ufficio di Progettazione Sociale “Sale della Terra”:
«Tra il dire e il fare c’è di mezzo un progetto. Quello che fa la differenza è il mettere a sistema un’idea rispondente ai bisogni del territorio e voi che vivete le vostre realtà dovreste saperlo meglio di chiunque altro.
Quello che può essere fatto deve partire, inevitabilmente, da due concetti chiave: il territorio dove abitate, con le sue esigenze, ma anche la vostra vocazione. Due fattori che rappresentano due punti di partenza per ideare un’idea che può diventare, a sua volta, un progetto.
Dal confronto di prima ci siamo accorti, ad esempio, che tutte le cooperative vivono territori dal grande patrimonio paesaggistico e che, al contempo, ci sono poche figure come le guide ambientali, in grado di far apprezzare al meglio tale patrimonio.
Formulare un progetto significa analizzare la realtà secondo la mia percezione e avere un’idea di come immagino, e desidero, quella realtà nel futuro.
Spesso ci chiedono quant’è il budget di un progetto prima di scriverlo ma è una visione sbagliata: l’obiettivo è di rendere un progetto sostenibile nel tempo e le risorse iniziali servono a predisporre ciò.»

Successivamente è stata realizzata l’attività laboratoriale, che ha coinvolto tutti i rappresentanti delle cooperative di comunità, incentrato proprio sul contesto e sui bisogni del territorio, in quanto non è possibile avere un obiettivo e, di conseguenza, strutturare un’idea senza conoscere le necessità del territorio e della comunità sulla quale si intende agire. All’analisi dei bisogni è seguita la formulazione del “futuro desiderabile”, ovvero le soluzioni pensate per compensare le “mancanze” prima analizzate. Sono emersi come risultato delle analisi di contesto degli spunti molto interessanti.
L’incontro si è concluso con l’esposizione da parte di Simone Grieco e Domenico Varricchio delle enormi potenzialità in capo alle misure di finanza agevolata come “Resto al Sud” e degli step da seguire per realizzare la propria idea imprenditoriale.
Le Cooperative di Comunità sono un’azione del Progetto “Piccoli Comuni del Welcome” e rappresentano uno strumento di sviluppo territoriale, che affonda le sue radici nel genius loci della comunità dove la stessa Comunità si costituisce.
Quest’esperienza, laddove vede il coinvolgimento di persone del posto e di migranti, si arricchisce delle eterogeneità apportate dai diversi background sociali, umani, formativi di ogni membro della cooperativa stessa.
L’obiettivo principale delle cooperative di comunità consiste nel contrastare lo spopolamento dei piccoli comuni tramite la cooperazione tra chi decide di restare nel luogo dove è nato e chi, in quei comuni, è stato accolto e ha deciso di stabilirsi.